Tipi di carie dentale: l'evoluzione delle carie e come riconoscerle
Le carie si distinguono principalmente in base allo stadio evolutivo in cui si trovano e alla velocità di progressione. Anche la sintomatologia varia in base alla fase dell'infezione, per questo è bene prestare massima attenzione a ogni campanello d'allarme: dalla prima macchia sul dente, all'alitosi persistente, fino alla fastidiosa ipersensibilità dentale e al dolore tipico del mal denti.
Classificazione delle carie dentali
Le carie possono essere classificate in:
- acute, che evolvono in meno di un anno;
- croniche con una progressione lenta e costante nell'arco di un paio di anni;
- recidivanti che si "ripresentano" quando non curate adeguatamente.
Classi di riferimento
In odontoiatria, inoltre, le carie vanno distinte in base alle parti colpite, al grado delle lesioni e la profondità raggiunta dai batteri.
Secondo questo metodo, si contemplano cinque “classi” di riferimento:
- Classe I: le lesioni interessano la zona occlusale di molari e premolari e le superfici linguali degli incisivi
- Classe II: le lesioni si presentano nelle zone prossimali di premolari e molari
- Classe III: le lesioni si sviluppano nelle zone prossimali tra incisivi e canini, senza coinvolgere il margine libero della gengiva
- Classe IV: le lesioni si sviluppano nelle zone prossimali tra incisivi e canini, coinvolgendo il margine libero della gengiva
- Classe V: lesione del colletto dentale
- Classe VI: le lesioni riguardano le cuspidi dei denti posteriori, o la superficie dei denti anteriori (incisivi).
La cura della carie, in ogni fase, va effettuata dal medico dentista. Nelle prime fasi della sua progressione, il fenomeno è reversibile e sta al paziente seguire scrupolosamente le indicazioni del medico su come pulire gli spazi interdentali, attenendosi alla terapia e attuando un piano di prevenzione e cura orale quotidiana.
Per prevenzione si intende l'insieme di comportamenti e buone abitudini, volte a limitare i fattori di rischio per la salute della bocca. La buona prassi comprende la cura orale con un dentifricio per la prevenzione quotidiana, filo interdentale e collutorio, una corretta alimentazione e un sano stile di vita.
Procediamo vedendo i vari tipi di carie e cosa è necessario sapere di ognuna.
Carie secca
La carie secca, nota anche come carie arrestata, attacca lo smalto del dente, fermandosi allo strato superficiale.
Questo tipo di carie si manifesta con una macchia nera sullo smalto, ma non raggiunge la dentina e, molto spesso, non presenta sintomi dolorosi.
L’infezione batterica, quindi, è asintomatica e il danno è estetico, soprattutto quando la lesione riguarda i denti anteriori. Tuttavia, è bene rivolgersi al proprio dentista per decidere se rimuovere la carie, o mantenerla sotto controllo nel tempo per monitorarne l’eventuale evoluzione.
Secondo una corrente di pensiero, la carie secca si arresta in superficie, grazie all’azione autoimmune del cavo orale, oppure, procede tanto lentamente, da sembrare impercettibile.
Ad ogni modo, la prevenzione, la cura orale quotidiana e il controllo periodico dal dentista si rivelano sempre le migliori strategie per mantenere sana la bocca e i denti.
Carie della corona
La carie della corona è quella che colpisce la parte del dente superiore e visibile ad occhio nudo.
La corona, infatti, è la parte più esposta alle infezioni batteriche, da parte dei microrganismi che si originano dai residui del cibo.
Questo tipo di carie, poiché, facilmente diagnosticabile, anche durante la quotidiana cura dentale, può essere precocemente curata, limitando ulteriori danni.
Durante la prima fase, quando i batteri attaccano lo smalto del dente, è possibile trattare la carie utilizzando prodotti specifici, come, per esempio, i dentifrici al fluoro, spazzolini con setole medio-dure, filo interdentale e collutori per rimuovere tutti residui di cibo tra i denti e le gengive.
Quando la carie, attraverso la lesione sullo smalto, si insinua più in profondità, attacca la dentina. A questo punto si manifestano i sintomi dolorosi, come la sensibilità dentale al contatto con bevande fredde e calde, o durante la masticazione.
In questo caso, la visita dal dentista è decisiva per porre rimedio. L'intervento indicato è quello che prevede la totale rimozione della parte del dente cariato e la cura dell'infezione. Il restauro della corona del dente avviene con otturazioni, intarsi, o altri interventi di odontoiatria.
I soggetti con apparecchio ortodontico, infine, devono prestare particolarmente attenzione alla pulizia quotidiana con strumenti specifici per la cura orale, atti a prevenire la formazione di tartaro e carie, in corrispondenza dei gancetti aderenti alla corona dentale.
Carie interdentale
La carie interdentale è un tipo di infezione più insidiosa, poiché attacca lo smalto in corrispondenza dello spazio tra i denti, in prossimità delle gengive.
Questo tipo di carie si evolve indisturbata, erodendo lo smalto e scavando in profondità, fino a raggiungere la dentina e la polpa del dente.
I denti più esposti a questo tipo di infezione sono i molari che, proprio per la loro posizione arretrata, sono i più difficili da pulire accuratamente.
La carie interdentale può essere prevenuta con l’uso quotidiano di uno spazzolino elettrico con setole sottili, la pulizia con il filo interdentale e il collutorio.
Quando la carie arriva più in profondità, fino ad intaccare la polpa, l'intervento del dentista diventa necessario e più complesso; spesso, infatti, prima del restauro si rende necessaria la devitalizzazione del dente cariato.
Carie cervicale
La carie cervicale interessa la zona del colletto del dente, ovvero la parte della corona in cui inizia la gengiva che avvolge e protegge la radice.
Questa tipologia di infezione si origina dall’accumulo e mancata rimozione dei residui nella zona dei solchi gengivali.
Si tratta di un tipo di carie pericolosa, poiché da essa si originano patologie più complesse come le gengiviti e le parodontiti.
Il corretto uso dello spazzolino per i denti e la lingua è importante per pulire le superfici e rimuovere i residui di cibo, dopo i pasti principali, e soprattutto quando si assumono carboidrati complessi.
Il Dentifricio GUM® ActiVital® , con la sua formula brevettata di Fluoruro e Isomalto, offre una protezione efficace contro la formazione di placca, tartaro e carie durante la cura orale quotidiana.
Carie del cemento
La carie del cemento, o carie senile, coinvolge la radice del dente. Colpisce i soggetti in età avanzata, o coloro che soffrono di recessione gengivale. La placca, infatti, si deposita sulla parte della radice del dente, che resta scoperta in prossimità del colletto gengivale.
I batteri della carie creano lesioni superficiali che velocemente ledono la parte interna del dente, attaccando direttamente la radice.
I danni di un dente cariato fino alla radice, oltre che irreversibili, possono essere rischiosi anche per i tessuti duri. In questo caso, la parodontologia prevede l'estrazione e un intervento di implantologia con protesi dentaria.
Carie centrale
La carie centrale è un tipo di infezione molto pericolosa, poiché insidiosa e non di facile diagnosi. Si sviluppa, infatti, seguendo una direzione inversa rispetto agli altri tipi di carie.
L’infezione ha origine nella polpa dentale e da lì, attraverso i vasi sanguigni, della dentina, raggiunge le pareti del dente dall’interno, erodendo la radice e causandone la caduta.
Questo tipo di carie è diagnosticabile attraverso la radiografia e va curata prima che si creino granulomi e serie paradontiti, con ascessi che coinvolgono le ossa circostanti.
Carie dei denti da latte
Anche i bambini, in età infantile, sono esposti alle infezioni batteriche. La carie dei denti da latte, nota anche come carie da biberon, colpisce i denti dei piccoli che utilizzano il biberon e assumono costantemente alimenti zuccherati.
I batteri della placca, così, possono lavorare indisturbatamente per metabolizzare gli zuccheri e trasformarli in carie.
La carie nei bambini non va assolutamente sottovalutata, in quanto può scavare fino in fondo e provocare danni a livello parodontale.