Tasche gengivali: cosa sono e perché si formano
I rischi delle tasche gengivali non vanno trascurati: l’aggravarsi della patologia potrebbe comportare un intervento chirurgico ed è bene quindi chiedere il parere medico prima possibile per scongiurare patologie più gravi.
Sintomi delle tasche gengivali
- Gengivite
- Gengive gonfie e/o sanguinanti
- Mobilità del dente
- Denti sensibili al caldo e al freddo
- Alitosi
Le tasche gengivali sono una patologia molto comune che, spesso, si presenta, almeno nelle fasi iniziali, come asintomatica. È per questo motivo che può risultare difficile riconoscerla da subito, ma alcuni sintomi possono essere il campanello d’allarme da non trascurare se non si vuole incorrere nel rischio di aggravare il problema.
Il nostro consiglio, allora, è quello di fare attenzione innanzitutto al sanguinamento delle gengive dovuto alla gengivite: se si riscontra che le gengive sanguinano in modo eccessivo e fuori del normale, allora è possibile che si sia già avviata un’infezione dovuta alle tossine dei batteri della placca.
Uno dei fastidi che le tasche gengivali causano più di frequente è il gonfiore. Questo spiacevole problema, tra l’altro, rende molto difficile una diagnosi visiva della patologia: gonfiandosi, le gengive infiammate nascondono alla vista la possibilità dell’aumento del solco gengivale, complicando il riconoscimento degli accumuli dei batteri.
Quando il solco gengivale si fa più ampio, si può andare incontro alla scopertura delle radici del dente, il che provoca, di conseguenza, una sensibilità più accentuata sia al calore che al freddo: ecco che quando si mangiano cibi particolarmente freddi, come il gelato, o si introducono bevande calde, come il brodo o il tè, chi soffre di tasche paradontali può avvisare dei gravi fastidi.
È bene prestare attenzione anche alla mobilità dei denti perché, un dente che oscilla facilmente se soggetto alla pressione della masticazione, può essere sintomo del malessere della bocca.
L’alito cattivo è, infine, un altro sintomo a cui prestare attenzione; anche se l’alitosi può essere l’effetto di altri problemi alla bocca, come per esempio di una cattiva cura orale, è vero anche che si presenta nel momento in cui i batteri della placca si accumulano nelle tasche gengivali e proliferano.
Cause delle tasche gengivali
- Aumento del solco gengivale
- Accumulo di placca batterica
- Piorrea
- Gengive ritirate
- Ricostruzione protesica scorretta
- Esposizione della radice del dente
- Tartaro
- Gravidanza
- Fumo
- Stress
- Diabete
- Carenza delle vitamine C e K
Le cause delle tasche paradontali sono numerose perché dalla cattiva cura orale possono nascere diversi problemi che, a loro volta, favoriscono l’insorgere di altre patologie, fastidiose e dolorose per chi le riscontri.
La prima causa a cui imputare il formarsi delle tasche paradontali è l’aumento del solco gengivale; come già detto, quando lo spazio tra i tessuti della gengiva e la superficie dentale si fa più ampio, si crea l’intercapedine che favorisce il proliferare dei batteri e, quindi, è in questo caso che si innescano gli altri problemi del cavo orale.
La placca batterica così accumulata, poi, può facilmente trasformarsi in tartaro, ovvero la calcificazione della placca, difficile da rimuovere. Placca e tartaro insieme contribuiscono a causare la piorrea: questa patologia, detta anche parodontite, attacca e indebolisce il paradonto, quindi l’intero sistema a sostegno del dente.
Infiammazioni del tessuto gengivale, gengive ritirate ed esposizione della radice dente, infatti, sono al contempo la causa e la conseguenza delle tasche gengivali, ma possono essere dovute anche alla presenza di una protesi dentale non corretta.
Anche la gravidanza, il diabete e lo stress possono favorire l’insorgere delle tasche paradontali: gli sbalzi ormonali dovuti dalla gravidanza facilitano le gengiviti; il diabete, invece, può contribuire allo sviluppo delle tasche gengivali per via della cattiva microcircolazione; infine, lo stress abbassa le difese immunitarie dell’organismo favorendo la proliferazione batterica.
Per quanto riguarda la carenza vitaminica, in particolare delle vitamine C e K, questa può portare alla patologia delle tasche gengivali perché i nutrienti contribuiscono alla salute orale grazie al contributo che danno alla densità ossea, ai tessuti gengivali e alla difesa contro le carie.
Il fumo, infine, è uno dei primi nemici della salute orale: la nicotina e le sostanze chimiche contenute nelle sigarette intaccano e deteriorano i tessuti delle gengive, favorendo l’insorgere delle tasche gengivali e delle altre patologie della bocca.
Rimedi per le tasche gengivali
- Curettage dentale
- Chirurgia rigenerativa
La fase più grave delle tasche gengivali, quella che richiede il tempestivo intervento dello specialista in odontoiatria, si verifica quando, dopo il ritiro delle gengive e l’esposizione del dente, l’accumulo batterico in profondità provoca la risposta immunitaria dell’organismo, che reagisce distruggendo gli osteoblasti, le cellule della riproduzione ossea.
Il susseguirsi di queste problematiche può portare all’ulteriore deterioramento dell’osso alveolare e alla perdita del dente, ma fortunatamente il medico ha gli strumenti per evitare di ricorrere all’estrazione: il dentista infatti può ripulire le tasche eliminando l’accumulo batterico e riesce anche a sconfiggere i residui di tartaro, sottoponendo il paziente al curettage dentale, alla detartrasi e alla terapia con gli ultrasuoni.
Questi interventi sono indolori dal momento che lo specialista li effettua con l’aiuto dell’anestesia locale.
Nel caso in cui le problematiche dovute alle tasche gengivali in stadio avanzato abbiano causato il riassorbimento dell’osso, lo specialista di implantologia può ricorrere alla chirurgia rigenerativa che, sotto sedazione, mira a ripristinare sia il tessuto osseo compromesso, sia il tessuto gengivale, che torna così a proteggere il dente.
È possibile che, in seguito alla visita, il medico ritenga opportuno accompagnare gli interventi a una cura a base di farmaci, anche per tenere sotto controllo un’infiammazione in corso, stroncarla o prevenirla, e per favorire una pronta guarigione.
Prevenzione delle tasche gengivali
Per prevenire le tasche gengivali, innanzitutto è fondamentale prendersi cura della bocca: avere la buona abitudine di lavare i denti con l’uso dello spazzolino a setole morbide e dentifricio, di per sé, non basta per scongiurare i rischi di dover affrontare la terapia per questa patologia.
Infatti, esistono altre soluzioni che vengono in aiuto per mantenere ben pulita la bocca ed evitare l’accumulo dei batteri della placca: è importante dedicarsi a una pulizia più approfondita con il filo interdentale che permette di rimuovere tutti i residui di cibo tra i denti, senza ledere i tessuti delle gengive, magari scegliendo uno tra i GUM® Easy Flossers.
Se si fa uso frequente di un dentifricio per lo sbiancamento dei denti, seppur può dare dei buoni risultati dal punto di vista dell’estetica, è bene alternarlo a un dentifricio a pasta morbida e non abrasiva.
Inoltre, l’uso dello scovolino rappresenta un’ottima arma contro l’insorgere di placca e tartaro. Gli scovolini, infatti, intervengono nelle zone che lo spazzolino non può raggiungere, pulendo al meglio gli spazi interdentali. Lo scovolino è, quindi, un prezioso alleato del sorriso nella lotta anche contro le carie e le infezioni gengivali.