Lo sport come alleato di mamme e papà: il miglioramento dell'autocontrollo
Nel tran-tran della vita quotidiana siamo continuamente sommersi da incombenze e responsabilità. Dipendendo dal lavoro che svolgiamo, siamo più o meno obbligati ad interagire con persone che ci fanno impazzire, ma alle quali non possiamo permetterci il lusso di rispondere come vorremmo.
Durante la giornata ci troviamo quindi davanti a situazioni insopportabili, stressanti, che minano la nostra psicologia e la nostra salute mentale, portandoci a provare rabbia e frustrazione. Talvolta, la gestione di queste sensazioni può essere molto complessa, e affrontarle durante una giornata stressante può sembrare impossibile.
È così che i nostri familiari e gli amici più stretti, ovvero le persone con le quali ci rilassiamo, diventano il bersaglio perfetto delle nostre frustrazioni. E chi meglio di un figlio riesce a farci perdere le staffe?
Imbattibili nel ricordare all’ultimo minuto quell’impegno irrevocabile che si sommerà alla lista già fitta delle nostre faccende. Piccole personcine abilissime nel toccare i punti giusti per farci scattare come molle. È affascinante come i figli riescano a tirare fuori il meglio e insieme il peggio di noi.
Ma come resistere alla tentazione di riversare il proprio stato emotivo su chi ci sta accanto?
Il lavoro del genitore è complicato e controverso proprio perché implica un sentimento forte e irrazionale: l’amore. Gestire le emozioni con i figli, quindi, non è affatto semplice. Fare il genitore è un percorso tortuoso, ma è fatto anche di crescita personale, di cambiamento, di successo e di motivazione, che non sempre può sembrare razionale.
Per gestire diligentemente un rapporto così speciale bisogna fare ricorso all’intelligenza emotiva.
Che cosa si intende per intelligenza emotiva?
L'intelligenza emotiva è un aspetto dell'intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le emozioni proprie e altrui (Salovey e Mayer,1990; Goleman,1995; Sternberg,1996).
"Gestire le emozioni", sembra contraddittorio che qualcosa di così istintivo come un’emozione possa essere gestita. Eppure, si tratta di un’abilità molto importante in tutti gli ambiti della nostra vita. Essa, infatti, ci aiuta a tenere a freno un impulso, a valutare le emozioni degli altri e a comportarci di conseguenza.
Un’accezione del concetto di intelligenza, dunque, che non ha niente a che vedere con l’essere un genio in una materia ma che riguarda la capacità di stabilire un contatto con il nostro mondo interiore, quello fatto di emozioni.
Un nuovo punto di vista per molte persone, che tendono a vedere l'intelligenza in maniera totalmente distaccata dalle emozioni e dall'umore. Non tutti, infatti, immaginano che prendere decisioni, raggiungere i propri obiettivi, tenere e bada le tentazioni e anche lavorare diligentemente siano processi che fanno affidamento in larga parte sul proprio stato emotivo.
Secondo Sternberg e Salovey l'intelligenza emotiva si articola in cinque abilità fondamentali:
Conoscere le proprie emozioni, essere consapevoli di sé, del proprio stato d’animo e dei propri pensieri su di esso;
Monitorare le proprie emozioni, essere in grado di tollerare le emozioni più intense senza lasciarsi travolgere;
Motivare sé stessi, utilizzare le emozioni come base motivazionale delle proprie azioni;
Riconoscere le emozioni negli altri, essere empatici, in grado cioè di entrare in risonanza emotiva con gli altri grazie ai nostri neuroni specchio;
- Gestire le relazioni con gli altri, utilizzare le risposte emozionali provenienti da noi stessi e dagli altri per gestire i conflitti, i problemi comunicativi e le relazioni con gli altri.
A partire dalle piccole abitudini, ci sono tantissime tecniche e strategie che possono essere sfruttare per superare un momento difficile, recuperare la consapevolezza di sé stessi, della realtà, e soprattutto delle proprie emozioni. Ci sono quindi molti fronti su cui possiamo agire per il trattamento della rabbia e per allenare l'intelligenza emotiva.
C'è chi, ad esempio, ama riflettere e praticare esercizi di meditazione, e chi. invece, decide di prendersi cura della propria sfera emotiva rivolgendosi a uno psicologo professionista, per ottenere preziosi consigli. C'è anche chi, invece, decide di dedicarsi allo sport e utilizzare il movimento come valvola di sfogo.
Genitori allenati, genitori rilassati
Che attività fisica sia sinonimo di benessere è ormai un dato di fatto. Che questo benessere riguardi tutti gli ambiti della nostra vita, anche quelli legati alle nostre relazioni, è un fatto sorprendentemente interessante.
Prendersi del tempo libero e dedicarsi ad uno sport, infatti, aiuta a sviluppare l'intelligenza emotiva necessaria per vivere bene con sé e con gli altri.
Ci sono tantissimi modi con i quali possiamo prenderci cura della nostra forma fisica, come andare in palestra, praticare yoga e correre all'aria aperta. A questi si aggiungono ovviamente un corretto riposo e una buona qualità del sonno, elementi considerati fondamentali per il benessere dell'organismo.
Fare attività fisica significa anche prendersi un momento per sé stessi e regalarsi delle ore di piacere. Il benessere psico-fisico, a sua volta, influenza positivamente la propria volontà, il proprio comportamento e la propria pazienza ed è proprio per questo che è fondamentale lavorare per raggiungerlo.
L’attività fisica influisce sul nostro cervello a tre livelli: aumenta l’autocontrollo, rafforza la fiducia in noi stessi e riduce le tensioni.
Tre aspetti fondamentali per gestire al meglio le nostre relazioni con gli altri, che si tratti di amici, colleghi e, a maggior ragione, i figli. Ovvero coloro ai quali siamo tenuti ad insegnare, che dobbiamo proteggere e aiutare a sviluppare la propria personalità.
Analizziamo come questi tre aspetti possono aiutarci nella relazione con i nostri figli.
L’autocontrollo è la capacità di assoggettare i nostri impulsi. Autocontrollarsi significa essere in grado di pensare anche quando siamo sopraffatti dalle emozioni, come avviene, per esempio, durante una discussione. Quando il nostro interlocutore ci colpisce proprio lì dove siamo più vulnerabili provocando un turbine di emozioni, l’autocontrollo ci aiuta a riconsiderare le nostre reazioni.
La fiducia in sé stessi. I buoni propositi e i desideri da soli non bastano, abbiamo bisogno che una vocina nella nostra testa ci ricordi che possiamo farcela, che siamo forti abbastanza, competenti e in gamba. È quando ci si sente sicuri di sé che si riescono ad instaurare relazioni sane e funzionali.
Le tensioni sono la ragione per cui esplodiamo sempre con la persona sbagliata. Lo stress accumulato ci fa vivere come una corda in tensione così, appena abbassiamo la guardia, ci lasciamo sopraffare dall'ira. Quando svolgiamo attività sportiva il nostro corpo produce molecole che favoriscono il buon umore, come endorfina e serotonina, un ormone neurotrasmettitore che alimenta lo stato di serenità.
Occuparci del nostro corpo significa occuparci della nostra mente e una mente rilassata ci aiuta nelle relazioni con le altre persone. Un circolo perfetto di equilibrio e benessere.
Per trattare bene gli altri occorre in primo luogo fare attenzione a trattare bene sé stessi; analogamente, voler bene ai nostri figli significa volersi bene. Amarci è un dovere che abbiamo nei confronti di chi amiamo.
Fare sport, in qualità di genitori, aiuta a migliorare il rapporto con i propri figli in quanto ci dispone in maniera più distesa e recettiva nei loro confronti.
Una persona in salute fisicamente e psicologicamente è una persona felice e una persona felice si relaziona meglio e sorride di più.
Curare il corpo per curare il sorriso: costruisci il tuo benessere quotidiano
Sorridere è un'incantevole espressione di felicità. Quando ci sentiamo bene lo comunichiamo agli altri mostrando i nostri denti. Un bel sorriso è quanto di meglio possiamo mostrare alle persone che ci circondano. Esso, infatti, trasmette sicurezza e serenità e, solitamente, mette di buon umore la persona alla quale è indirizzato. È contagioso e capace di innescare una reazione a catena di facce distese e ben disposte.
Un sorriso comunica più di mille parole, per questo è bene ricordarsi di non trascurare la salute della bocca.
Per svolgere una corretta pulizia della cavità orale, però, non bastano spazzolino e dentifricio: è necessario inserire nel proprio rituale quotidiano anche l’uso dello scovolino interdentale. Quest’ultimo, infatti, abbinato a uno spazzolino da denti professionale, sarà in grado di regalare una sensazione di freschezza e pulizia che durerà per tutta la giornata.
Come ogni nuova abitudine, però, passare a un’igiene orale quotidiana completa può non essere semplice all’inizio, soprattutto quando si hanno tanti impegni; ma con la dovuta attenzione e seguendo alcuni utili consigli (come posizionare lo scovolino interdentale vicino allo spazzolino da denti per averlo sempre a portata di mano) si riuscirà a farlo diventare parte integrante del proprio rituale di igiene orale.
Rendendo spazzolino e scovolino interdentale un inseparabile team potrai beneficiare di un rinnovato benessere olistico. Che aspetti? Comincia subito!