mag 31, 2021 - minuto di letturaminuti di lettura

Stili alimentari a supporto dello stile di vita: una sana igiene orale come aiuto e pausa

Condurre un sano stile di vita è un consiglio che abbiamo sentito proposto molte volte da tanti esperti in materia o presunti tali, da medici e specialisti ma spesso non ne abbiamo colto tutte le sfumature. 

Argomento

Lo stile di vita delle persone racchiude tantissime caratteristiche che fanno parte della quotidianità. A partire dalla salute mentale, fondamentale per condurre uno stile di vita sano e sereno, fino allo sport e alla forma fisica, che dovrebbe essere curata con allenamenti regolari.

Un aspetto che, però, spesso viene trascurato è il cibo. Alla base di una vita di qualità, infatti, c'è proprio un'alimentazione sana ed equilibrata, e alla base di un'alimentazione sana c'è anche la scelta di uno stile alimentare adeguato. Diversi regimi alimentari sono legati a diversi stili di vita.

Il termine dieta deriva dal greco δίαιτα (diaita) = abitudine, modo di vivere, da cui il latino diaeta; capiamo quindi che “stare a dieta” non è sinonimo di rigidità alimentare e riduzione in senso ipocalorico. È un concetto molto più ampio che vede compresenti abitudini alimentari, attività fisica, astensione da vizi tossici come alcol e fumo, igiene del proprio corpo compresa quella orale e la convivialità, ossia il rapporto con gli altri (amici, colleghi di lavoro, partner, ecc.).

Questo concetto è stato riletto e reinterpretato in numerose chiavi: dal punto di vista alimentare, in particolar modo, si sono viste susseguirsi un importante numero di diete, a volte rese celebri dalle mode, che promettevano risultati specifici a categorie di popolazione piuttosto attente all’aspetto fisico nonché alla salute generale del proprio corpo.

Oltre agli stili alimentari più classici e conosciuti, come quello vegano, oppure la dieta tipicamente seguita dai vegetariani, si sono affermate altre categorie come i pescetariani, i crudisti, oppure coloro che seguono una dieta fruttariana.

È bene ricordare, però, che seguire questi regimi alimentari in una versione “fai da te”, senza un adeguato supporto specialistico, può far andare il soggetto incontro a carenze alimentari e conseguenti problemi di salute; quindi, è sempre consigliato introdurre un cambiamento al proprio regime alimentare dopo aver consultato un medico nutrizionista. Sarà il medico, infatti, sulla base delle caratteristiche e dello stato di salute del singolo individuo, a suggerire quali alimenti preferire per i propri pasti durante la settimana.

Ne vedremo di seguito alcune delle principali.

Dieta Zona e Dieta Paleolitica, due nomi diversi per regimi simili

La dieta Zona nacque in America dal biochimico Berry Sears ed aveva, allora come oggi, l’obiettivo di permettere un dimagrimento importante attraverso una partizione calorica giornaliera del 40, 30 e 30% rispettivamente per carboidrati, proteine e grassi. Il risultato era un dimagrimento rapido, ma spesso non protratto nel tempo.

Simile alla precedente, troviamo la Dieta Paleo, abbreviazione di Dieta Paleolitica, nome che prende origine proprio dal periodo storico al quale si ispira; questo tipo di dieta si basa prevalentemente sul consumo di proteine e grassi, escludendo in toto determinati alimenti poiché non presenti nello stile nutrizionale dell’uomo paleolitico come latte e derivati, cereali, legumi ed ancora sale, zucchero, grassi di condimento e ovviamente gli alimenti industriali quali additivi, bevande, cibi conservati e lavorati.

In entrambi i casi si tratti di stili alimentari che si fondano sul principio della chetosi, cioè di un processo metabolico che può innescarsi quando ci si alimenta prevalentemente con proteine e grassi.

Per assumere un tale quantitativo di proteine, si sono considerati fondamentali gli alimenti di origine animale, come carne e pesce, ma anche crostacei, molluschi e frutti di mare. I grassi, al contempo, possono essere assunti in grande quantità grazie ai latticini, tra cui troviamo i formaggi. Anche la frutta secca, come le noci, è ricca di acidi grassi sani, importantissimi per l'organismo.

In questa tipologia di diete troviamo bassissime quantità di alimenti particolarmente calorici, come pane e pasta, ma anche miele, zuccheri e snack dolci.

La scarsa o nulla presenza di carboidrati, infatti, è la chiave per innescare tale processo di acidosi metabolica, condizione in cui l’organismo ottiene energia bruciando grassi al fine di produrre corpi chetonici, detti anche semplicemente chetoni. Tali chetoni vengono utilizzati come fonte energetica primaria, in sostituzione al glucosio nettamente carente.

Dieta Atkins e Dieta Dukan, i capostipiti della chetosi 

La Dieta Atkins, fondata negli anni ‘70 dal Dottor Robert Atkins, e la Dieta Dukan, resa celebre negli anni 2000 dal suo fondatore Pierre Dukan, furono alcune delle prime diete a basarsi su questo concetto: togliere i carboidrati per dimagrire. L’approccio sembrava semplice e d’effetto, poiché i risultati erano e sono certamente visibili.

Ciò che però sfugge, ad un primo approccio superficiale, è l’effetto a lungo termine; la ricerca ha dimostrato e sta continuando a dimostrare come uno stato di chetosi protratto nel tempo abbia effetti fondamentalmente tossici per l’organismo umano, dato che porta ad un aumento significativo dei corpi chetonici nel sangue e al loro smaltimento per via renale. Gli effetti potenzialmente dannosi possono mostrarsi anche nel breve termine, con problemi di nausea, dolore alla testa, stitichezza, affaticamento e uno sgradevolissimo problema di alitosi dovuto alla presenza di chetoni nel corpo. Non è casuale che entrambi i fondatori furono criticati dalla comunità scientifica: Pierre Dukan venne addirittura radiato dall’Albo dei Medici nel 2014.

Ad oggi sono stati già rivelati contesti in cui un approccio chetogenetico potrebbe essere risolutivo: si tratta di condizioni come l’obesità grave, complicata o obesità severa nel periodo preoperatorio per un intervento bariatrico, nella “non-alcoholic fatty liver disease”, una situazione di steatosi epatica di matrice non alcolica e nell’epilessia farmaco-resistente, soprattutto nei bambini.

L’applicazione del regime chetogenico in queste condizioni deve però essere valutato a priori e sostenuto da un esperto in materia che possa monitorare e verificare l’andamento del paziente, intervenendo qualora si aggravassero le condizioni di salute. Da sconsigliare invece per donne in gravidanza e allattamento, per pazienti con anamnesi positiva per disturbi psichici e comportamentali abusi come alcol e altre sostanze, ed ancora per chi soffre di insufficienza epatica o renale, per chi è affetto da diabete di tipo 1 ed altre condizioni specifiche.

Bisogna inoltre prudentemente evitare di intraprendere uno di questi percorsi nutrizionali in maniera autonoma, con le classiche diete “fai-da-te" lette su internet o su una rivista di pettegolezzi: in ballo c’è la nostra salute. È importante, infatti, chiedere sempre un parere medico prima di modificare drasticamente la propria dieta.

Una Dieta ever green: la Dieta Mediterranea

L’unico approccio che si possa considerare universalmente applicabile, salvo comprovate condizioni patologiche specifiche che ne limitino l’utilizzo parziale o totale, è quello basato sulla Dieta Mediterranea. Questo modello alimentare venne riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 2010 e si fonda sul consumo di alimenti abitualmente coltivati ed utilizzati nel bacino mediterraneo: largo spazio quindi a cereali, meglio se nella variante integrale, frutta, verdura ed ortaggi, semi, olio di oliva extravergine, da consumarsi in netta prevalenza rispetto a carni rosse e grassi animali, il cui utilizzo viene ampiamente ridotto. Moderato invece il consumo di pesce, carne bianca, legumi, uova e latticini. Il modello rispecchia inoltre le indicazioni per una sana e corretta alimentazione definite dall’OMS, l’Ente Mondiale per la Sanità, il quale parla molto chiaro in materia e stabilisce che una dieta sana debba includere:

  • Frutta, verdura, legumi, frutta secca e cereali integrali, con almeno 5 porzioni tra frutta e verdura giornaliere ed un apporto calorico per il 45-55% circa derivante da carboidrati;

  • Gli zuccheri semplici devono restare al di sotto del 10-12% delle calorie giornaliere;

  • I grassi giornalieri devono essere meno del 30% delle calorie, con prevalenza di grassi insaturi come olio di oliva, pesce grasso, avocado, frutta secca e semi;

  • Vanno evitati grassi saturi e grassi trans, mantenendoli rispettivamente al di sotto del 10% e dell’1% delle calorie quotidiane; queste tipologie di grassi possono trovarsi prevalentemente nei prodotti confezionati e lavorati industrialmente;

  • Il sale deve restare al di sotto dei 5 gr giornalieri.

Questo modello, un sempreverde per la salute grazie alle proprietà presenti negli alimenti consigliati, permette di mantenere un idoneo peso corporeo, di restare in salute riducendo il rischio di molte malattie associate in maniera diretta ed indiretta all’alimentazione. Per seguirlo basterà rispettare le indicazioni dell’OMS, includere gli alimenti sopracitati e ripartirli in 5 spuntini giornalieri: una colazione ricca, uno spuntino mattutino spezza fame, un pranzo a base prevalentemente di carboidrati complessi, un ulteriore spuntino pomeridiano ed una cena leggera ma nutriente (a base, magari, di un secondo piatto). Il tutto condito da un’idratazione garantita da 1,5 a 2 L giornalieri di acqua.

Dieta sana: una questione multifattoriale

All'interno di una dieta sana non dovrebbe mai mancare una forte componente vegetale: le verdure, infatti, permettono di assumere un corretto quantitativo di fibre alimentari, e non solo! All'interno degli ortaggi troviamo anche vitamine e minerali, come ferro, calcio e zinco, tutti elementi importantissimi per il benessere dell'organismo.

In generale, è sempre bene dare ascolto ai consigli del proprio medico, prediligendo alimenti biologici, e rispettando le linee guida suggerite dalla piramide alimentare. Divertitevi anche a sperimentare diverse ricette e diversi tipi di cottura per gli alimenti, così da rendere una dieta sana anche divertente e piacevole: gli stessi alimenti, cucinati in maniera differente, potrebbero sorprendervi e farvi scoprire nuovi gusti!

In un’ottica di salute come aspetto multifattoriale, risulta fondamentale integrare l’alimentazione con un’attività fisica adatta al proprio stato di salute e garantire un’idonea cura ed igiene al nostro corpo. Non di meno, l'igiene del cavo orale, parte integrante e fondamentale del processo nutrizionale, deve essere tenuta sempre sotto controllo. È per questo che mantenere una buona pulizia della bocca, anche in vista di frequenti pasti quotidiani, è di grande importanza. Un integratore alimentare orale naturale come GUM® PerioBalance®,  unito ad un regolare utilizzo dello spazzolino e del filo interdentale, garantisce i benefici di una pulizia professionale del dentista nel tempo; infatti, contenendo Lactobacillus Reuteri Prodentis® attivi, probiotici naturali, svolge una significativa azione protettiva nei confronti del nostro organismo. 

Prendersi cura della propria igiene orale utilizzando lo spazzolino, però, rappresenta solo il primo passo per raggiungere un benessere a 360 gradi. Dopo i pasti, infatti, per una pulizia davvero profonda e completa anche negli spazi interdentali è necessario utilizzare uno scovolino interdentale. Si parla, quindi, di igiene orale completa: un rituale quotidiano necessario per la salute di tutto il corpo. 

 

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