set 13, 2023 - minuto di letturaminuti di lettura

Che cosa è la parodontite e come trattarla

Il sanguinamento e il dolore alle gengive possono essere i primi sintomi di un'infezione batterica da non sottovalutare. Parliamo della parodontite, una malattia che colpisce i tessuti intorno al dente e che può avere conseguenze importanti. Trattandosi di una forma particolarmente grave di gengivite, deriva essenzialmente da un accumulo di placca batterica che – se non eliminata tramite pulizia e spazzolamento quotidiani – si sedimenta in tartaro. Quest’ultimo irriterà le gengive e favorirà la proliferazione dei germi intaccando tessuti e legamenti parodontali fino a coinvolgere i legamenti e l’osso alveolare responsabili della tenuta del dente.

Argomento

La parodontologia si occupa di studiare il parodonto e le patologie che possono colpirlo.

Comunemente conosciuta anche con il termine di piorrea, la parodontite è un’infezione batterica che colpisce e danneggia i tessuti parodontali, ossia quelli intorno al dente. Può avere delle fasi acute e, se non trattata in tempo e con le adeguate soluzioni, può avere conseguenze importanti che comprendono mobilità dentale fino ad arrivare alla perdita e alla caduta del dente in base alla progressione più o meno rapida della parodontite stessa.

In questa guida affronteremo la parodontite al fine di capire quali sono i sintomi per riconoscerla, capire da cosa è causata e offrirvi tutti i consigli per prevenire e curare tale patologia in modo da non arrivare a uno stadio avanzato e irreversibile. La prevenzione di eventuali fattori di rischio, l’attenzione alle potenziali cause e i trattamenti – sia domiciliari che presso il proprio dentista – svolgono un ruolo essenziale per evitare problemi che compromettano la salute della bocca.

Che cos'è la parodontite e come si manifesta

La parodontite – o malattia parodontale - è un'infezione batterica che colpisce i tessuti intorno al dente, ossia le gengive, il legamento parodontale e l’osso alveolare. Si tratta dello stadio più grave tra i disturbi gengivali che non va affatto sottovalutato in quanto si tratta di una malattia dentale irreversibile che può portare alla perdita definitiva dei denti compromettendo la salute della bocca.

La sensibilità dentale, le macchie, l’erosione dello smalto dei denti e le lesioni della mucosa possono essere segnali di una igiene dentale non accurata e, se trascurati, possono causare complicanze e problemi gengivali, che possono avere dei tempi di guarigione più lunghi. Anche infiammazioni frequenti come le gengiviti, se trascurate, possono portare a parodontite.

In genere la parodontite si manifesta quando la gengivite non è stata trattata o quando si trascura per lungo tempo la cura del cavo orale. Questa infezione è infatti il risultato della formazione e dell'accumulo della placca batterica sia al di sopra che al di sotto della radice gengivale, ossia quella zona in cui gengiva e dente si incontrano. I batteri presenti nella placca, se non rimossi, si riproducono e, accumulandosi, possono portare l’osso e gli altri tessuti che sostengono i denti a subire dei danni irreversibili.

In particolare, si assiste a una vera e propria separazione delle gengive dai denti. Nel bordo gengivale si creano degli spazi – detti tasche gengivali – all'interno dei quali si accumula la placca con un conseguente rischio di sviluppare infezioni batteriche che possono richiedere la prescrizione di antibiotici. Man mano che la condizione peggiora, l’osso inizia a erodersi fino a provocare un’instabilità dei denti che possono cadere in modo autonomo oppure devono essere tolti dal dentista.

La maggior parte dei pazienti sottovaluta i sintomi iniziali della parodontite che, spesso, possono essere confusi con quelli di altre patologie meno gravi come carie, afte o stomatiti.

Ai primi segnali di disturbo alle gengive è fondamentale rivolgersi al proprio medico per un controllo dentistico e un’eventuale pulizia professionale dei denti che vi aiuterà a rimuovere non solo la placca ma anche il tartaro che si accumula tra i denti. È importante che la flora batterica della bocca si mantenga in equilibrio per avere denti e gengive sane: la protezione delle gengive, infatti, dipende molto da un corretto spazzolamento e da una corretta cura dentale.

Ma quali sono i sintomi che devono risuonare come campanelli d’allarme e farci correre dal dentista?

Sintomi della parodontite

Generalmente, la parodontite non provoca dolore tranne in presenza di infezioni di notevole gravità all’interno di una o più tasche parodontali. In questo caso, la masticazione può risultare dolorosa durante i pasti soprattutto con la progressione della mobilità dentale. Altri campanelli d’allarme sono episodi di sanguinamento delle gengive e arrossamenti fino ad arrivare a un alito maleodorante. Di seguito, i principali sintomi:

  • Alitosi 
  • Sensibilità dentale 
  • Sanguinamento gengivale 
  • Arrossamento e dolore alle gengive 
  • Infiammazione delle mucose 
  • Mobilità dei denti 
  • Recessione gengivale

Tra i sintomi più lievi della prima fase rientrano l’alitosi e il sapore acre in bocca, ci sono poi dei segnali via via più importanti che comprendono il sanguinamentogengivale, l’arrossamento e il dolore alle gengive, l’infiammazione delle mucose fino alla mobilità dei denti e l’abbassamento delle gengive.

Tali sintomi non sono necessariamente segnali di una parodontite, ma potrebbero indicare la presenza di una gengivite al primo stadio o essere l’anteprima di un’infezione batterica. Devono quindi essere valutati subito da un professionista che potrà consigliare le migliori cure per trattare il problema ed evitare che diventi troppo grave.

Fondamentale è infatti una diagnosi precoce da parte del dentista che indicherà al paziente terapie e trattamenti mirati.

Cause e rimedi della parodontite

Le cause della parodontite

  • Cattiva alimentazione 
  • Scarsa igiene del cavo orale 
  • Fumo 
  • Diabete mellito 
  • Stress emotivi 
  • Carie e infiammazioni dentali 
  • Otturazioni, protesi di implantologia e apparecchiature ortodontiche non idonee

Nonostante sia stata dimostrata una componente ereditaria nello sviluppo di malattie infettive del cavo orale, la parodontite è pur sempre un’infezionebatterica, e come tale la sua origine deriva principalmente dall’azione corrosiva dai batteri presenti nella placca e nel tartaro che si accumulano tra i denti.

A causare l'infiammazione del parodonto possono essere diverse specie patogene. All'interno della bocca, infatti, vivono centinaia di microbi diversi, alcuni dannosi e altri invece buoni. Fattori quali l’alimentazione, il livello di igiene di denti e gengive, il fumo di sigaretta, il diabete e le difese del sistema immunitario possono influenzare la composizione della flora microbica orale. In particolare, il diabete e il fumo aumentano il rischio di soffrire di parodontite poiché riducono l'afflusso di sangue ai tessuti gengivali, favorendo così la proliferazione dei batteri.

Tra gli altri fattori di rischio che favoriscono l’accumulo di placca ricordiamo anche le anomalie di forma e posizione dei denti, carie e altre infiammazioni dentali più lievi, otturazioni e protesi di implantologia malfatte, apparecchiature ortodontiche non idonee e, senz’altro, una insufficiente pulizia e cura del cavo orale.

I rimedi alla parodontite

  • Pulizia quotidiana dei denti: una scarsa igiene orale aumenta enormemente il rischio di un’acutizzazione della parodontite. Per questo motivo, un corretto spazzolamento dei denti e l’uso dello scovolino e del filo interdentale oltre che di appositi dentifrici e collutori sono fondamentali fra una seduta dal dentista e l’altra; 
  • Sedute di rimozione di placca e tartaro: effettuate regolarmente con o senza l’ausilio del laser, completano e rafforzano i risultati ottenuti dal paziente con le proprie abitudini di igiene orale 
  • Levigatura radicolare; 
  • Laser o interventi chirurgici: particolarmente valida è la terapia laser parodontale usata essenzialmente per sigillare le tasche parodontali impedendo il deposito e l’accumulo dei batteri al loro interno (aspetto conservativo) e aiutando il parodonto colpito a rigenerarsi (aspetto rigenerativo).

Seguendo un buon regime di igiene orale, è possibile ridurre notevolmente le possibilità di sviluppare la parodontite. Ma nel caso in cui siate già stati colpiti da tale infiammazione sarà necessario rivolgersi a un medico che vi indicherà il rimedio adeguato alle vostre esigenze.

La parodontite, infatti, va curata sin dai primissimi sintomi della malattia per evitarne la progressione e l’eventuale perdita dei denti. I rimedi dei dentisti in odontoiatria e ortodonzia prevedono delle sedute di rimozione di placca e tartaro dai denti e sotto le gengive e la cosiddetta levigatura radicolare, la rimozione del tartaro nascosto sotto la gengiva, in prossimità delle tasche parodontali.

Se queste tecniche non dovessero essere sufficienti, l’odontoiatra potrà procedere a disinfettare le tasche parodontali con il laser o, nei casi più gravi, ricorrere a interventichirurgici più invasivi quali gli innesti di tessuto molle o l’innesto osseo.

Come prevenire la parodontite

La parodontite può essere prevenuta adottando uno stile di vita salutare e attento al proprio benessere: evitare il fumo, preferire un’alimentazione sana e ricca di frutta e verdura, curare l’igiene orale.

In un’ottica di prevenzione è quindi di fondamentale importanza seguire tutte le regole per una buona pulizia quotidiana dei denti. Tra le norme di base ricordiamo quindi di eseguire controlli regolari dal proprio dentista, spazzolare i denti dopo ogni pasto utilizzando dentifricio e spazzolino delicati, passare il filo interdentale una volta al giorno per rimuovere batteri e residui di cibo, utilizzare un collutorio che favorisce il proliferare dei batteri buoni, come il collutorio ad azione potenziata GUM® PAROEX® 0,12%.

Dentifrici e collutori da usare in caso di parodontite

I dentifrici a base di fluoro possono essere un valido aiuto nella cura orale: agendo sulla superficie esterna del dente aiutano la rimineralizzazione dello smalto prevenendo il formarsi di carie.

Il collutorio GUM PAROEX 0,12% è studiato per alleviare le infiammazioni gengivali, ridurre la formazione di placca dentale, inibire l’adesione di nuovi depositi di placca e ripristinare la salute dei tessuti. La sua formula, che unisce clorexidina, il principio attivo più usato in odontoiatria per il controllo di placca e infiammazione gengivale, e cetilpiridinio cloruro agisce ottenendo un’ottima attività battericida.

Per un’igiene orale completa, il dentifricio GUM PAROEX unito all’uso del collutorio massimizza il risultato: il dentifricio contiene ingredienti come Aloe, Vitamina E e B5 che nutrono, leniscono e rivitalizzano le gengive, e agisce delicatamente sulla mucosa orale

Come curare la parodontite nei bambini

Anche i bambini, compresi quelli che hanno ancora la dentatura da latte, possono essere colpiti da questa malattia infettiva che colpisce progressivamente la bocca, denti e gengive. Una igiene dentale poco accurata è solitamente la principale causa di parodontite nei bambini: è importante, infatti, iniziare sin da piccoli a spazzolare accuratamente i denti dopo i pasti. I genitori, controllando la salute dei denti e delle gengive dei piccoli, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione, così come abituare i bambini a controlli periodici dal dentista.

Anche nel caso dei bambini, la parodontite è un’infiammazione dei tessuti parodontali che può portare a una progressiva perdita d’attacco dei denti dall’osso alveolare. L’osso man mano si sgretola finché il dente, prima comincia a muoversi e poi cade.

I sintomi più evidenti di questa malattia che rischia di togliere il sorriso ai piccoli sono:

  • il sanguinamento delle gengive; 
  • l’arrossamento; 
  • il gonfiore; 
  • l’alito cattivo costante (alitosi).

Come curare quindi la parodontite nei bambini? Se la diagnosi è tempestiva e le gengive sono solo infiammate, la cura migliore è un’igiene accurata della bocca da parte dello specialista a cui deve essere associata una corretta igiene quotidiana che comprende l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide, un dentifricio e un collutorio delicati e l’uso del filo interdentale.

Quando, invece, la malattia è già a uno stadio avanzato, sono necessari interventi più invasivi da parte del dentista, per asportare tutti i depositi di tartaro all'interno delle tasche gengivali. Anche il laser consente di disinfettare la tasca parodontale, eliminando i batteri e aiutando la guarigione della zona.

E, se anche questo non basta, in alcuni casi è necessaria l’asportazione dei denti da latte interessati, seguita da controlli e visite periodiche per non pregiudicare la crescita di denti definitivi sani nei bambini affetti dalla patologia.

Come curare la parodontite cronica

Abbiamo sinora parlato della parodontite in termini di sintomi, cause e rimedi. Ma forse non sapevate che non esiste una sola forma di questa malattia. La parodontite, infatti, può colpire con velocità e intensità diverse ed essere suddivisa in tre diverse tipologie:

  1. la parodontiteaggressiva – riconoscibile da una perdita rapida del tessuto gengivale;
  2. la parodontiteulcero-necrotica - caratterizzata da papille e margini gengivali ricoperti da una membrana giallognola;
  3. la parodontitecronica o apicale.

In particolare, quest’ultima tipologia è quella più diffusa e comune. Si caratterizza per una perdita lenta dei tessuti ed è spesso associata a depositi di tartaro e placca molto imponenti che si accumulano all'interno del cavo orale del paziente.

In genere si manifesta già nel periodo adolescenziale sotto forma di gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi in cui si ha un abbassamento delle difese immunitarie.

La terapia per la cura della parodontite cronica inizia in genere con alcune sedute di pulizia professionale eseguite dal dentista e prosegue con altre sedute più approfondite che consentono la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro. L’odontoiatra potrà anche decidere di ricorrere al laser per intervenire sulle tasche parodontali, eliminando i batteri e aiutandone la guarigione.

Nei casi meno gravi questi trattamenti sono sufficienti, altrimenti è necessario ricorrere a interventi chirurgici. Tali interventi possono agire sul rimodellamentoosseo o possono essere rappresentati da interventi di chirurgia plastica gengivale. In altri casi possono essere di tipo rigenerativo, ovvero mirati a ottenere la rigenerazionedeitessutiparodontali.

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