mag 31, 2021 - minuto di letturaminuti di lettura

Anestesia dentale: tutto quello che c'è da sapere

Gli interventi odontoiatrici e la chirurgia orale sono spesso causa di notti insonni per i pazienti. La bocca è una zona decisamente sensibile e spesso fastidiosa, e, si sa, non sempre le visite dentistiche sono vissute in maniera rilassata. Viene in nostro aiuto, allora, l’utilizzo di un anestetico, l’anestesia dentale, per rendere l’intervento indolore permettendo al dentista di lavorare serenamente e al paziente di ricevere le cure di cui necessita senza soffrire. Vediamo insieme come agisce l’anestesia dentale.
Argomento

Anestesia dentale: cos'è e come funziona

L’anestesia è una sostanza che viene somministrata attraverso un’iniezione per impedire di provare dolore durante un intervento. Può essere totale o locale, a seconda del tipo di intervento. Tuttavia, l’anestesia totale è raramente utilizzata dall'odontoiatra e solo per i casi più gravi. In questo caso è necessaria la presenza del medico anestesista.

L’anestesia è spesso somministrata con una siringa: con l’ago si va a bucare la parte interessata iniettando il liquido. Si avverte solo la puntura e un lieve formicolio quando la pressione della siringa viene rilasciata nel tessuto. In alcuni casi si può ricorrere anche alla somministrazione senza ago, eliminando anche il lieve fastidio del ricevere una puntura, metodo ideale per chi si innervosisce di fronte agli aghi.

Tipologie di anestesia

L’anestesia a cui ci sottoponiamo generalmente dal dentista, anche quando dobbiamo affrontare un intervento di implantologia, di protesi, di posizionamento di una corona o di estrazione dei denti del giudizio, o a procedure di devitalizzazione o di interventi alla radice e all'arcata mascellare, ad esempio, è un’anestesia locale e non una sedazione endovenosa, ovvero non comporta la perdita di coscienza da parte del paziente come nell'anestesia totale, ma agisce in maniera efficace solo sulla zona interessata dall'intervento, “addormentandone” la sensibilità.

A seconda del tipo di intervento, più o meno lungo e più o meno profondo, possono essere scelte due diverse tecniche di anestesia e una diversa dose da somministrare:

  • una superficiale, in caso di intervento di lieve entità, come ad esempio il trattamento di una carie non profonda, che può essere somministrata attraverso uno spray da applicare sulla mucosa o iniettato nei tessuti da curare
  • una tronculare, se l’intervento è più lungo e si necessità di anestetizzare anche i nervi più grandi. In questi casi il paziente resta comunque cosciente

In casi particolari si può ricorrere ad altre tipologie di anestesia:

  • l'anestesia intraligamentosa, nel caso in cui si volesse evitare il sanguinamento del paziente
  • l’anestesia intrapulpare, in caso di pulpite

Quanto durano gli effetti

La durata dell’effetto dell’anestesia varia a seconda del tipo di intervento e della concentrazione di anestesia somministrata. Solitamente tende a svanire nel giro di un’ora, ma nei casi in cui l’operazione sia stata più importante l'effetto può durare più a lungo.

Quali possono essere gli effetti collaterali

In genere, l’anestesia dentale non causa effetti collaterali.

È frequente che una volta smaltita l’anestesia si possa avvertire un po’ di dolore nella zona dell’intervento e una sensazione di gonfiore e intorpidimento, mentre solo in rari casi si sono verificati questi disturbi:

  • tachicardia
  • difficoltà a sbattere le palpebre
  • ematoma
  • piccola lesione di un nervo
  • allergia
  • lesione del nervo mandibolare

Anestesia dentale: piccoli accorgimenti

Dopo aver subito un piccolo intervento dentale è bene seguire dei piccoli accorgimenti per rimettersi in fretta in piena salute.

È importante continuare a nutrirsi nonostante il fastidio che si può provare: il consiglio è quello di mangiare cibi morbidi e freschi, come gelato e yogurt, e ridurre o evitare invece i cibi caldi.

Dopo un intervento dentale sarebbe meglio smettere di fumare per non infiammare la zona interessata, e, per tenere al sicuro la bocca, utilizzare un collutorio con clorexidina per degli sciacqui quotidiani. La regolarità nella propria cura orale è senz'altro un grande aiuto e uno dei migliori metodi per ristabilire le condizioni originarie della bocca.

Il collutorio GUM® PAROEX® 0,12% + CPC, con clorexidina e cetilpiridinio cloruro, è altamente consigliato e un'ottima soluzione per il periodo post-operatorio: la sua formula riduce l’accumulo di placca e lenisce le gengive sensibili, portando avanti un'azione antibatterica che protegge il cavo orale e ne previene l’insorgere di disturbi.


Un aiuto veloce

In alcuni casi sì, per evitare al paziente di provare dolore.

L’anestesia utilizzata dal dentista è locale, mentre quella totale è usata molto raramente e per casi molto gravi.

Solitamente si prova solamente un formicolio e un senso di intorpidimento nella zona tratta, raramente si hanno indesiderati più gravi.

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